Grazie Don Carlo. di Marco Evi Martinucci

Grazie Don Carlo

di Marco Evi Martinucci
 
In occasione della crisi kosovara del 1999 si sviluppò una progetto tra l’Opera della Divina Provvidenza della Madonnina del Grappa, l’Ospedale Meyer e la Regione Toscana, all’interno della Missione Arcobaleno, per portare aiuto e sostegno alle strutture sanitarie di Scutari per far fronte alle emergenze sanitarie determinate dalle massicce ondate di profughi provenienti dal Kossovo. In accordo con la Direzione Generale degli Ospedali di Scutari (dott. Astri Beci), fu organizzato un presidio ambulatoriale all’interno del locale Ospedale Pediatrico. Medici e infermieri toscani si prodigarono per due mesi a fianco dei Colleghi Pediatri scutarini per visitare e curare tutti i bambini profughi e non , che ne avessero bisogno, avvalendosi dei farmaci, delle attrezzature sanitarie e degli strumenti di laboratorio che erano stati trasportati da Firenze e che furono poi lasciati, una volta finita la missione, a disposizione dell’ospedale pediatrico stesso.
La missione fu resa possibile anche e soprattutto per il grande sostegno che Don Carlo Zaccaro della Madonnina del Grappa dette al personale sanitario toscano : in un momento di grande confusione e di difficile reperimento di beni di prima necessità, Don Carlo mise a disposizione un appartamento vicino all’Ospedale dove ogni volontario ha sempre potuto trovare un piatto caldo, un letto pulito, una doccia ristoratrice e non solo: il tutto accompagnato da tanta affabile riconoscenza per quel po’ che si riusciva a fare per i bambini. L’azione combinata di tutte le componenti riuscì a cementare uno spirito di solidarietà e di collaborazione che certamente dette i suoi frutti non solo nei momenti drammatici dell’emergenza ma anche in seguito, dopo il rientro in patria dei profughi e la cessazione della missione del Meyer a Scutari.
In quello stesso spirito che ormai pervadeva tutti, il Direttore degli Ospedali di Scutari pensò di chiedere al responsabile della missione della Regione Toscana e a Don Carlo Zaccaro di organizzare un corso di aggiornamento e formazione professionale presso l’Ospedale Pediatrico “A.Meyer” di Firenze, per tutti i medici e altri operatori sanitari dell’Ospedale Pediatrico di Scutari. Non fu un’impresa facile, ma grazie allo sforzo di tutti (Regione Toscana, Ospedale Meyer, Consolato Italiano di Scutari, Direzione degli Ospedali e Prefettura di Scutari e il solito impareggiabile sostegno di Don Carlo Zaccaro), si riuscì a superare tutte le difficoltà burocratiche e ad offrire a tutti i Colleghi dell’Ospedale Pediatrico di Scutari un stage formativo e di aggiornamento professionale nei primi mesi dell’anno successivo.
Nella primavere del 2000 furono ospitati nei locali della Madonnina del Grappa, un totale di 21 tra medici e inferrmieri di Scutari, in gruppi di 4-5 persone, che parteciparono ciascuno a 2 settimane di aggiornamento nei vari reparti dell’Ospedale Meyer: Cardiologia, Infettivologia, Terapia Intensiva Neonatale, Nefrologia, Neurologia, Terapia Nutrizionale e Gastroenterologia, Rianimazione, Radiologia e Ecografia. Fu un periodo intenso, condotto con grande disponibilità e trasporto da parte di tutti, e con reciproco vantaggio per acquisizione di dati scientifici e di esperienze cliniche non facilmente ripetibili.
Altri fruttuosi contatti furono mantenuti in seguito tra i due ospedali pediatrici, sempre con la preziosa collaborazione e con i cordiali suggerimenti di Don Carlo che continuava ad impegnarsi per aiutare bambini e adulti di Scutari gravemente ammalati che dovevano essere trattati solo in cliniche altamente specializzate. Nei 5-6 anni successivi, furono ricoverati nelle strutture sanitarie toscane circa 400 soggetti gravemente ammalati, prevalentemente bambini, con grande impegno di risorse umane e finanziarie da parte della Regione Toscana e con altrettanto grande, entusiastica, infaticabile partecipazione e collaborazione da parte di tutti quelli che si adopravano insieme e attorno a Don Carlo; una per tutti, la indimenticabile, splendida figura di Annalena, la Dottoressa Annalena Zoli.