conferenza telefonica CONFRONTO SUI RISULTATI ELETTORALI EUROPEI

31 maggio 2019 – Commento dei risultati elettorali (Roberto Funghi, Athos Turchi, Paolo Meucci, Paolo Mercorelli, Francesca Innamorati, Andrea Gardani)

Partecipanti:

– Paolo Meucci

– Athos Turchi

– Francesca Innamorati

– Roberto Funghi

– Paolo Mercorelli

-Andrea Gardani

– Gabriele Locatelli

 

Per l’approfondimento:

Les résultats des élections européennes dans toute l’Union

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DICHIARAZIONE DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI 
Comunicati stampa 
 

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20190528IPR53302/dichiarazione-della-conferenza-dei-presidenti

 

 

Intervento del sindaco di Galeata Elisa Deo alla Messa di Sant’Ellero

Nel saluto al Cardinale Gualtiero Bassetti al termine della messa del 15 maggio nell’abbazia di Sant’Ellero il sindaco ha ricordato la figura di don Carlo Zaccaro nell’anniversario della sua morte (15/05/2010), il suo operato in Romagna, i suoi figli e le attività da lui promosse e ancora oggi attive: Coperativa sociale Fare del Bene e Misericordia di Forlì intitolata a don Carlo.

 

15 MAGGIO 2019: FESTA DEL SANTO PATRONO ELLERO

Sua Eminenza,
L’abbiamo accolta in mezzo a noi e Le abbiamo dato il benvenuto in questa Abbazia millenaria fondata fra la fine del V e l’inizio del VI secolo d.C. in terra di Romagna-Toscana e che durante il Medioevo ha rappresentato il centro, non solo spirituale, ma anche politico ed economico dell’intero territorio, la cui storia si intreccia con quella della nostra cittadina, Galeata, che oggi si onora della Sua presenza. Questo saluto ed un sentito ringraziamento è rivolto da parte mia ed a nome di tutta la comunità.
Accogliamo la sua visita come testimonianza di vicinanza e pace e come occasione per richiamare tutti noi ai principi più alti e nobili che legano ogni comunità in difesa della vita, della libertà, della giustizia e della solidarietà.
Vorrei interpretare la Sua presenza in mezzo a noi come segno di speranza e punto di riferimento per superare le difficoltà quotidiane, le situazioni più difficili, gli eventi più tristi.
E’ anche l’occasione per richiamare tutti noi all’impegno quotidiano, in servizio alla nostra gente, affinchè sia sempre al centro della nostra azione e della nostra responsabilità.
In questa giornata così importante hanno voluto essere presenti tanti rappresentanti delle istituzioni del nostro territorio. E’ un invito che rivolgo a tutti noi a continuare il lavoro intrapreso per promuovere la costruzione del bene comune.
Una comunità può crescere solo valorizzando sé stessa: puntando su quello che ha avuto e su quello che ha, sull’identità peculiare e sul ricordo di coloro che nei secoli ne hanno portato alto il nome nel mondo.
Il 15 maggio è data importante per Galeata, poichè è il giorno dedicato al nostro Santo Patrono Ellero, figura particolarmente sentita per la comunità le cui reliquie sono conservate nella cripta di questa Abbazia, ed i prestigiosi pezzi scultorei da essa provenienti, conservati nel museo Mambrini, fra cui emerge il rilievo che raffigura l’incontro fra S. Ellero ed il Re Teodorico.
La scena raffigurata rimanda ad uno scontro/confronto fra due civiltà (quella romano/latina e quella germanica), fra due culture e fra due religiosità diverse (l’ortodossia cattolica e l’eresia ariana). Tutto ciò ha gettato le basi per fare di Galeata un centro di incontro fra popoli e culture differenti nel segno dell’accoglienza.
Avvicinandoci a noi, nel Novecento troviamo la fulgida figura di Don Giulio Facibeni, nato a Galeata nel 1884, e da tutti conosciuto come fondatore dell’Opera Madonnina del Grappa, ma anche “Giusto delle Nazioni”, essendo stato fra il 1943 e il 1944 uno dei maggiori protagonisti a Firenze della catena di solidarietà che ha portato al salvataggio di ebrei perseguitati.
Inoltre, nel 1936, con l’obiettivo di creare un luogo accogliente e stimolante per i bambini in stato di disagio famigliare, ha fondato proprio qui a Galeata la “Casa Madonnina del Grappa”, una comunità educativa convenzionata con i servizi sociali del territorio. Nel tempo la struttura è diventata anche un importante punto di riferimento per le famiglie ed i bambini di Galeata con il Centro Educativo pomeridiano, il Centro Estivo e l’Asilo Nido in collaborazione con il Comune. Perché come egli stesso diceva: l’Opera della Divina Provvidenza ha un programma vasto ma ben definito. Chi pensa l’Opera solo un rifugio per orfani e bambini abbandonati ha un concetto molto ristretto. Essa invece vuole dare vita a tutte quelle istituzioni di istruzione, educazione ed assistenza che fanno considerare l’Opera come vera casa del Padre Celeste, scuola di vita, sacro rifugio a tutti i dolori e a tutte le miserie.
S. Ellero e Don Giulio due esempi di pace, di dialogo, di fratellanza e di concordia che ci rendono molto orgogliosi.

Ma per noi Galeatesi, da qualche anno, la festa di Sant’Ellero si è trasformata anche nel ricordo e nella commemorazione del nostro cittadino onorario Don Carlo Zaccaro.
Fra le tante cose belle che Giulio Facibeni ha fatto per l’umanità, al suo paese di origine ha offerto la possibilità di conoscere, collaborare e amare Don Carlo che, non a caso, ci ha lasciati proprio il 15 maggio del 2010.
Don Carlo un amico per tutti i miei concittadini, che amava Galeata e che per Galeata molto ha fatto in termini culturali, di accoglienza e di collaborazione con gli amministratori di qualunque area politica, insegnandoci il valore della tolleranza, della collaborazione e della fede, ma sempre nel rispetto degli altri, senza mai fare alcuna distinzione di credo, di razza o di etnia.
Per potere ancora meglio ricordarlo ci ha lasciato anche tante cose concrete, come la Misericordia di Forli’ e San Benedetto, a lui intestata, sulla scia della Confraternita di Misericordia di Galeata fondata da Don Giulio e di cui il nostro compianto parroco Don Carlo Fabbretti ne ha portato avanti l’eredità, e la Cooperativa “Fare del bene”, che lui stesso ha fondato assieme al suo figliolo Pino Corzani nel 2000, azioni concrete che sono un grande segno della sua lungimiranza e del guardare sempre avanti, mettendo sempre al centro la persona, con lo scopo di aiutare chi si trova nella condizione del bisogno.
La Misericordia nel campo della sofferenza da un punto di vista socio sanitario e la Fare del Bene per aiutare i meno fortunati all’inserimento lavorativo per potere dare a tutti un minimo di dignità sociale, lavorando. Infatti la Cooperativa in diciotto anni è molto cresciuta operando nei settori più svariati, diventando per tutte le amministrazioni del nostro territorio, enti e privati, un punto di riferimento certo.
Non possiamo non ricordare che i Figli dell’Opera , accompagnati negli studi da Don Carlo, sono cittadini che arricchiscono quotidianamente le nostre comunità attuando l’insegnamento ricevuto, che da’ a noi tutti, tanto frutto silenzioso, ma concreto.
Ancora grazie a Sant’Ellero, Don Giulio Facibeni, Don Carlo Zaccaro e all’Opera Madonnina del Grappa che ci ha dato questo grande segno della Provvidenza.
Concludo con un auspicio: che sempre più le istituzioni civili e religiose possano offrire il loro contributo sia alla cura delle gravi emergenze sociali figlie di questa epoca, esigenza senza dubbio prioritaria, sia alla promozione della cultura e del nostro enorme e diffuso patrimonio storico artistico. Se è giusto infatti pensare ad intervenire nel presente sulle difficoltà più gravi, non bisogna dimenticare la necessità di progettare e costruire un futuro che possa dare speranza e concretezza alle aspirazioni dei nostri giovani.
Sua Eminenza, vorrà perdonare la mia emozione, che tuttavia è significativa del radicamento a questa terra e dimostrazione di ciò che suscita in me il ricordo di queste figure luminose.
Di nuovo ringrazio di cuore Sua Eminenza il Cadinal Gualtiero Bassetti, Sua Eccellenza Mons. Livio Corazza Vescovo di Forlì-Bertinoro, il Vescovo Mons. Lino Pizzi, i Sacerdoti della Diocesi, ed in particolare il nostro Don Massimo Bonetti, i sacerdoti dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, Don Corso che da Firenze ha voluto essere qui con noi, tutte le autorità civili e militari ed i rappresentanti delle associazioni che hanno contributo all’organizzazione della giornata e tutti i partecipanti alla Solenne Celebrazione Eucaristica.

15 maggio 2019 – Sant’Ellero: saluto del sindaco di Galeata Elisa Deo
https://www.mixcloud.com/DCZ/sindaco-di-galeata-elisa-deo/

15 maggio – Il Cardinal Bassetti a Galeata

Gli Amici di don Carlo Zaccaro,

la Cooperativa Fare del Bene e

la Misericordia di Forlì “Don Carlo Zaccaro”

salutano il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana in visita a Galeata il 15 maggio Festa di Sant’Ellero e giorno in cui si ricorda la morte di don Carlo Zaccaro (15/05/2010).

 

11 maggio – Carteggio La Pira – Mazzei

PROGRAMMA

ORE 16.00 Benvenuto (FMG)
ORE 16.05 Introduzione a cura di MARIO PRIMICERIO
ORE 16.15 Intervento di P. EUGENIO BARELLI, o.f.m.
ORE 16.35 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 16.40 Lettura della lettera di Fioretta del 2 gennaio 1944 (lettera X, p. 109)
ORE 16.45 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 16.50 Intervento di VITTORIO POSSENTI
ORE 17.05 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 17.10 Lettura della lettera del Professore 7 gennaio 1944 (lettera XIII,. 114)
ORE 17.15 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 17.20 Lettura della lettera del Professore del 31 marzo 1944 (lettera XXIX, p. 158)
ORE 17.25 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 17.30 Conclusioni di GIOVANNA CAROCCI
ORE 17.35 Lettura della lettera di Fioretta del 26 aprile 1946 (lettera LXXV, p. 228)
ORE 17.40 Organo: GIOVANNA RIBOLI
ORE 18.00 Vespri

L’EUROPA A NUDO

I Padri Domenicani della Basilica di San Marco
in collaborazione con:
– Associazione Amici del Guatemala Onlus
– Associazione Costruttori di Pace Onlus
– Associazione Amici di don Carlo Zaccaro

offrono un confronto sul tema:

L’EUROPA A NUDO
Tre incontri sull’Europa delle città e dei popoli

Giovedì 21 febbraio Ore 18
LEGGI EUROPEE E SOLDI NAZIONALI
Chi guadagna e chi perde nell’Europa dei 27?
Esergo del Padre Athos Turchi O.P.
Relatori:
– Paolo Meucci – Amministratore Commissione Affari Costituzionali Parlamento europeo
– Stefano Santarelli – Direttore Gruppo di Azione Locale START SRL
– Gilberto Zinzani – Direttore GEIE “Peoples and Cities of Europe”

Foto del primo incontro: 12

Giovedì 21 marzo Ore 18
ESISTE L’ HOMO EUROPEUS?
Diversità insanabili o possibilità di un’identità comune?
E’ possibile una formazione culturale unitaria?

Esergo del Padre Athos Turchi O.P.
Relatori:
– Angiolo Boncompagni – Ex Consigliere per le politiche europee  dell’educazione del Ministero dell’Istruzione
– Alfredo Iacopozzi – Docente Facoltà Teologica dell’Italia Centrale
– Paolo Meucci – Amministratore Commissione Affari Costituzionali Parlamento europeo

AUDIO:   01_Turchi02_Meucci03_Boncompagni04_Meucci05_Iacopozzi – 06_Meucci07_Boncompagni –  08_Meucci.

Giovedì 4 aprile Ore 18

INCONTRO RIMANDATO A DATA DA DEFINIRE

L’EUROPA: COMUNITÀ FINANZIARIA O CULTURALE?
Cittadini, emigranti, rifugiati, accoglienza.
È possibile una morale comune?

Esergo del Padre Athos Turchi O.P.
Relatori:
– Pier Virgilio Dastoli – Presidente del Movimento Europeo in Italia
– Piero Meucci – Giornalista e Scrittore

Gli incontri si terranno nella Sala Chiostrini in Via della Dogana 3/r. Firenze
Febbraio – Aprile 2019
www.sanmarcofirenze.it

Antonio Morgante

This Saturday 15th December 2018

IN memory of Antonio Morgante

to all our family members, friends, countrymen, this Saturday 15th December 2018
We ask for your participation in the Lady of Fatima
Catholic Church
Parish Center Commowealth Avenue w12 7QR London
the mass will start at 09:00 at the end of the mass we will have at our disposal a mourning room next door which will remain open until 20:00 pm and anyone invited to participate thanks in advance for your participation.

information:

Our Lady of Fatima Catholic Church
The Presbytery/Commonwealth Av, White City, London W12 7QR
020 8743 8334
https://maps.app.goo.gl/Rb8xf

Ghenet: 07985168819
Muley: 07845636895
Renato: 07525746936
Alex : 07957774062

 

Hi everyone, please click here to support my GoFundMe campaign, Antonio Morgante:

https://www.gofundme.com/6ji8uu0?sharetype=teams&member=1290220&pc=wa_co_dashboard_a&rcid=09561f859e9a47e3829336306c0e4832

 

Incontro 8 dicembre a San Marco

Sabato 8 dicembre, Solennità della Immacolata Concezione,

gli amici e i ragazzi di don Carlo Zaccaro si incontrano a Firenze

per gli auguri di Natale.

Questo il programma:

– ore 12,30 Santa Messa nella Basilica di San Marco

– dopo la messa pranziamo insieme nella sala Chiostrini (dietro alla chiesa) in via della Dogana, 3 rosso

Per il pranzo portiamo ognuno qualcosa e lo condividiamo.

Si chiede a chi parteciperà al pranzo di comunicare la partecipazione a Chiara Bencini (info@amicidoncarlozaccaro.it – cell. e whatsapp 3332964431).

Un saluto a tutti e un energico invito a partecipare.

www.sanmarcofirenze.it

Omelia della Messa di canonizzazione di Paolo VI

SANTA MESSA E CANONIZZAZIONE DEI BEATI:
PAOLO VI, OSCAR ROMERO, FRANCESCO SPINELLI, VINCENZO ROMANO,
MARIA CATERINA KASPER, NAZARIA IGNAZIA DI SANTA TERESA DI GESÙ, NUNZIO SULPRIZIO

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro
Domenica, 14 ottobre 2018

[Multimedia]


 

La seconda Lettura ci ha detto che «la parola di Dio è viva, efficace e tagliente» (Eb 4,12). È proprio così: la Parola di Dio non è solo un insieme di verità o un edificante racconto spirituale, no, è Parola viva, che tocca la vita, che la trasforma. Lì Gesù in persona, Lui che è la Parola vivente di Dio, parla ai nostri cuori.

Il Vangelo, in particolare, ci invita all’incontro con il Signore, sull’esempio di quel «tale» che «gli corse incontro» (cfr Mc 10,17). Possiamo immedesimarci in quell’uomo, di cui il testo non dice il nome, quasi a suggerire che possa rappresentare ciascuno di noi. Egli domanda a Gesù come «avere in eredità la vita eterna» (v. 17). Chiede la vita per sempre, la vita in pienezza: chi di noi non la vorrebbe? Ma, notiamo, la chiede come un’eredità da avere, come un bene da ottenere, da conquistare con le sue forze. Infatti, per possedere questo bene ha osservato i comandamenti fin dall’infanzia e per raggiungere lo scopo è disposto a osservarne altri; per questo chiede: «Che cosa devo fare per avere?».

La risposta di Gesù lo spiazza. Il Signore fissa lo sguardo su di lui e lo ama (cfr v. 21). Gesù cambia prospettiva: dai precetti osservati per ottenere ricompense all’amore gratuito e totale. Quel tale parlava nei termini di domanda e offerta, Gesù gli propone una storia di amore. Gli chiede di passare dall’osservanza delle leggi al dono di sé, dal fare per sé all’essere con Lui. E gli fa una proposta di vita “tagliente”: «Vendi quello che hai e dallo ai poveri […] e vieni! Seguimi!» (v. 21). Anche a te Gesù dice: “vieni, seguimi!”. Vieni: non stare fermo, perché non basta non fare nulla di male per essere di Gesù. Seguimi: non andare dietro a Gesù solo quando ti va, ma cercalo ogni giorno; non accontentarti di osservare dei precetti, di fare un po’ di elemosina e dire qualche preghiera: trova in Lui il Dio che ti ama sempre, il senso della tua vita, la forza di donarti.

Ancora Gesù dice: «Vendi quello che hai e dallo ai poveri». Il Signore non fa teorie su povertà e ricchezza, ma va diretto alla vita. Ti chiede di lasciare quello che appesantisce il cuore, di svuotarti di beni per fare posto a Lui, unico bene. Non si può seguire veramente Gesù quando si è zavorrati dalle cose. Perché, se il cuore è affollato di beni, non ci sarà spazio per il Signore, che diventerà una cosa tra le altre. Per questo la ricchezza è pericolosa e – dice Gesù – rende difficile persino salvarsi. Non perché Dio sia severo, no! Il problema è dalla nostra parte: il nostro troppo avere, il nostro troppo volere ci soffocano, ci soffocano il cuore e ci rendono incapaci di amare. Perciò San Paolo ricorda che «l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali» (1 Tm 6,10). Lo vediamo: dove si mettono al centro i soldi non c’è posto per Dio e non c’è posto neanche per l’uomo.

Gesù è radicale. Egli dà tutto e chiede tutto: dà un amore totale e chiede un cuore indiviso. Anche oggi si dà a noi come Pane vivo; possiamo dargli in cambio le briciole? A Lui, fattosi nostro servo fino ad andare in croce per noi, non possiamo rispondere solo con l’osservanza di qualche precetto. A Lui, che ci offre la vita eterna, non possiamo dare qualche ritaglio di tempo. Gesù non si accontenta di una “percentuale di amore”: non possiamo amarlo al venti, al cinquanta o al sessanta per cento. O tutto o niente.

Cari fratelli e sorelle, il nostro cuore è come una calamita: si lascia attirare dall’amore, ma può attaccarsi da una parte sola e deve scegliere: o amerà Dio o amerà la ricchezza del mondo (cfr Mt 6,24); o vivrà per amare o vivrà per sé (cfr Mc 8,35). Chiediamoci da che parte stiamo. Chiediamoci a che punto siamo nella nostra storia di amore con Dio. Ci accontentiamo di qualche precetto o seguiamo Gesù da innamorati, veramente disposti a lasciare qualcosa per Lui? Gesù interroga ciascuno di noi e tutti noi come Chiesa in cammino: siamo una Chiesa che soltanto predica buoni precetti o una Chiesa-sposa, che per il suo Signore si lancia nell’amore? Lo seguiamo davvero o ritorniamo sui passi del mondo, come quel tale? Insomma, ci basta Gesù o cerchiamo tante sicurezze del mondo? Chiediamo la grazia di saper lasciare per amore del Signore: lasciare ricchezze, lasciare nostalgie di ruoli e poteri, lasciare strutture non più adeguate all’annuncio del Vangelo, i pesi che frenano la missione, i lacci che ci legano al mondo. Senza un salto in avanti nell’amore la nostra vita e la nostra Chiesa si ammalano di «autocompiacimento egocentrico» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 95): si cerca la gioia in qualche piacere passeggero, ci si rinchiude nel chiacchiericcio sterile, ci si adagia nella monotonia di una vita cristiana senza slancio, dove un po’ di narcisismo copre la tristezza di rimanere incompiuti.

Fu così per quel tale, che – dice il Vangelo – «se ne andò rattristato» (v. 22). Si era ancorato ai precetti e ai suoi molti beni, non aveva dato il cuore. E, pur avendo incontrato Gesù e ricevuto il suo sguardo d’amore, se ne andò triste. La tristezza è la prova dell’amore incompiuto. È il segno di un cuore tiepido. Invece, un cuore alleggerito di beni, che libero ama il Signore, diffonde sempre la gioia, quella gioia di cui oggi c’è grande bisogno. Il santo Papa Paolo VI scrisse: «È nel cuore delle loro angosce che i nostri contemporanei hanno bisogno di conoscere la gioia, di sentire il suo canto» (Esort. ap. Gaudete in Domino, I). Gesù oggi ci invita a ritornare alle sorgenti della gioia, che sono l’incontro con Lui, la scelta coraggiosa di rischiare per seguirlo, il gusto di lasciare qualcosa per abbracciare la sua via. I santi hanno percorso questo cammino.

L’ha fatto Paolo VI, sull’esempio dell’Apostolo del quale assunse il nome. Come lui ha speso la vita per il Vangelo di Cristo, valicando nuovi confini e facendosi suo testimone nell’annuncio e nel dialogo, profeta di una Chiesa estroversa che guarda ai lontani e si prende cura dei poveri. Paolo VI, anche nella fatica e in mezzo alle incomprensioni, ha testimoniato in modo appassionato la bellezza e la gioia di seguire Gesù totalmente. Oggi ci esorta ancora, insieme al Concilio di cui è stato il sapiente timoniere, a vivere la nostra comune vocazione: la vocazione universale alla santità. Non alle mezze misure, ma alla santità. È bello che insieme a lui e agli altri santi e sante odierni ci sia Mons. Romero, che ha lasciato le sicurezze del mondo, persino la propria incolumità, per dare la vita secondo il Vangelo, vicino ai poveri e alla sua gente, col cuore calamitato da Gesù e dai fratelli. Lo stesso possiamo dire di Francesco Spinelli, di Vincenzo Romano, di Maria Caterina Kasper, di Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e anche del nostro ragazzo abruzzese-napoletano, Nunzio Sulprizio: il santo giovane, coraggioso, umile che ha saputo incontrare Gesù nella sofferenza, nel silenzio e nell’offerta di sé stesso. Tutti questi santi, in diversi contesti, hanno tradotto con la vita la Parola di oggi, senza tiepidezza, senza calcoli, con l’ardore di rischiare e di lasciare. Fratelli e sorelle, il Signore ci aiuti a imitare i loro esempi.