È morto Michele Gesualdi

In Romagna con don Carlo
Al funerale di don Milani

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/morto-michele-gesualdi

Firenze. È morto Michele Gesualdi

No, su don Milani ‘non si sdottora’. Si può essere solo testimoni e figli del priore del ‘nulla’ di Barbiana che apriva gli occhi al mondo con alfabeto e Vangelo. Michele Gesualdi, che si è spento ieri pomeriggio a 75 anni nella sua casa, posta ai piedi di San Donato a Calenzano, altro luogo decisivo nella vita e nella geografia di don Milani, è stato testimone vero di don Lorenzo.

Fratello di Francuccio, collaboratore di Avvenire, ha continuato a rincorrere l’icona del ‘santo scolaro’ che figura nella chiesa di Sant’Andrea a Barbiana. I suoi occhi erano quelli del figlio e dell’allievo che don Lorenzo aveva voluto accanto a sé negli ultimi momenti di vita.

«Michele Gesualdi – ha dichiarato il cardinale di Firenze Giuseppe Betori – è stato uno dei testimoni più diretti di don Milani e tutti gli siamo grati per come fedelmente ne ha mantenuto la memoria. Egli ci ha testimoniato anche come gli insegnamenti di don Lorenzo lo abbiano condotto a sviluppare il senso della dedizione per gli altri e l’impegno al servizio della società. Il vescovo e tutta la Chiesa fiorentina lo affidano al Signore nella preghiera e sono vicini con la preghiera alla famiglia e a tutti gli altri allievi di don Milani che piangono la sua scomparsa».

Tra i primi messaggi di cordoglio, quello del sindaco di Firenze Dario Nardella: «Ne ho sempre ammirato la grande rettitudine, lo spessore politico e culturale e il profondo senso delle istituzioni. Come ultimo gesto ha lasciato al Paese un grande contributo di civiltà sul fine vita con la sua testimonianza personale». Matteo Renzi, che ne aveva preso il testimone alla guida della Provincia di Firenze, ha ricordato «con affetto e commozione l’esuberanza e la passione». La Presidentessa della Camera Laura Boldrini ha sottolineato «il servizio reso alla collettività fino agli ultimi giorni».

La Sla che lo aveva colpito alcuni anni fa è avanzata in modo inesorabile. Manifestò i primi sintomi mentre presentava una mostra di quadri del priore, inciampando talvolta nelle parole e lui disse: «Ho avuto tanto. Quel che mi pesa è che la malattia è cominciata proprio da qui – e indicava la gola – capisci? Noi che grazie a don Lorenzo s’ha il culto della parola». Ma la parola si può scrivere e Gesualdi mandava e riceveva messaggi e lettere e, soprattutto aveva voluto portare a termine Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana, con la prefazione di Andrea Riccardi e la postfazione di don Luigi Ciotti. Michele non aveva ‘sdottorato’, ma aveva composto un mosaico, attraverso fatti raccontati in parte come parabole, che costituisce un profilo credibile del priore.

La malattia lo aveva portato a prendere posizione sui temi del fine vita e delle cure palliative con una lettera a cui aveva lavorato a lungo. Se il dibattito sul fine vita e sulla legge del biotestamento si è rasserenato lo si deve anche al suo intervento che, ci teneva a sottolinearlo, non era un invito all’eutanasia quanto piuttosto al rispetto contro l’invasività che la moglie Carla, al suo fianco da quando erano ragazzini a Barbiana, i suoi figli Sandra e gli altri, hanno garantito. Il funerale sarà celebrato sabato a Barbiana. Da oggi la sua salma sarà esposta alla Madonnina del Grappa, in via delle Panche.

Andrea Trebeschi

Le idee valgono
per quello che costano,
non per quello che rendono
(P. Giulio Bevilacqua)

Mercoledì 24 gennaio 2018 alle 18,15
nella chiesa di S. Faustino a Brescia

ricorderemo che, con milioni di deportati,
nelle ceneri di Gusen G. Andrea Trebeschi
ha pagato anche per noi l’ultimo prezzo del
suo programma e del suo destino:

ama il tuo Dio ed il tuo prossimo

un prossimo di ebrei, cristiani – cattolici,
ortodossi, protestanti – politici, migranti,
testimoni di Geova, omosessuali, malati
psichici, asociali, rom e sinti, disoccupati,
ma anche delinquenti comuni, aguzzini e
carnefici.

QUALE MEMORIA

L’Associazione Costruttori di P@ce

presenta

QUALE MEMORIA

Cortometraggio sul tema della Shoah

Regia di Eugenio di Fraia e Gianni Lacerenza

25 GENNAIO ore 18

Caffè Letterario Le Murate

Introduce Emmanuel Dairo presidente dell'associazione.
A seguire riflessioni e domande
Sarà presente il regista Eugenio di Fraia.


16 maggio Cerimonia d’intitolazione di Via Ettore Bernabei

16 maggio 2017

ore 11:00

Largo Alcide De Gasperi – FIRENZE
Cerimonia d’intitolazione di Via Ettore Bernabei

(ANSA) – FIRENZE, 11 APR – Sarà dedicata a Ettore Bernabei la strada sotto la sede Rai di Firenze, oggi parte di largo Alcide De Gasperi. Lo ha stabilito oggi la giunta comunale di Firenze dando l’ok alla delibera presentata dall’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci che parla di “un altro modo per testimoniare la riconoscenza e l’affetto di Firenze per un grande uomo della storia italiana”, e “tributare il giusto omaggio al suo legame con Firenze, alle sue idee lungimiranti per la televisione e la politica”.
https://www.ansa.it/toscana/notizie/2017/04/11/firenze-intitola-via-a-ettore-bernabei_adabd98b-0640-4909-af9c-68b4f0196a20.html

15 maggio. Anniversario della morte di don Carlo Zaccaro

Il 15 maggio, anniversario della morte di don Carlo Zaccaro
alle ore 18
a Firenze nella chiesa di San Michele Visdomini
il parroco don Ernesto Lettieri
celebrerà una messa alla quale siamo tutti invitati a partecipare.

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In Romagna una messa per don Carlo:

il 15 Maggio
sesto anniversario della morte di don Carlo Zaccaro,
alle ore 18,00,  a Galeata 
nell’abbazia di Sant’Ellero
i ragazzi di don Carlo “di adozione Romagnola” e gli amici Romagnoli ricorderanno don Carlo alla Messa celebrata dal parroco. 


Seguirà con un incontro di confronto/racconto/ ricordo di questo personaggio- fedele discepolo di don Giulio Facibeni-  che verrà sicuramente scoperto e valorizzato  dalla Chiesa, attualmente distratta, per il bene che ha fatto a tutti  indistintamente dalla razza, abilità,  religione  e colore politico. 
 
Sempre il 15 maggio don Carlo verrà ricordato nelle intenzioni
nella Messa della Festa di Sant’Ellero
delle 11,00  celebrata dal Vescovo di Forlì
nell’Abbazia di Sant’ Ellero

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Anche l’amico padre Athos Turchi, domenicano di San Marco a Firenze,
il 15 maggio alle ore 18,30
nella Chiesa di San Marco

celebrerà una messa per Don Carlo.

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In molti lo ricorderanno personalmente o nelle proprie famiglie.

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Da Brescia Cesare Trebeschi ci scrive:

grazie, gentile amico, del ricordo: purtroppo l’anagrafe (92 anni) non mi consente di venire, ma con  sofia, 10 figli e nuore e 16 nipoti siamo in 28 a ricordare don carlo con affettuosa gratitudine.

cordialmente cesare trebeschi

ho diffuso tra gli amici bresciani il “fulmine” di don carlo su don milani
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Un invito a tutti a far crescere l’onda di amicizia, simpatia e di fede che accompagna la figura di don Carlo.

Un saluto particolare agli amici Albanesi.

Un film su don Giulio Facibeni

LOCANDINA FACIBENI

Una pausa dell’anima

Al suo paese natale, Galeata, sabato 18 c.m. verrà proiettato, in prima visione nazionale, il film-documentario “Una pausa dell’anima”, la storia della vita di Don Giulio Facibeni. Il film è stato scritto e diretto dalla regista fiorentina Francesca Elia, per la Eventi S.R.L., con il supporto logistico del marito Dr. Mauro Colombo e finanziato dalla Regione Veneto, perché il sacerdote era stato Cappellano militare, durante la Grande Guerra, sul Monte Grappa. Qui si distinse per il suo apostolato di fede, di carità e di coraggio, andando a benedire persino i soldati, in punto di morte, del fronte opposto, oltrepassando le linee nemiche con grande pericolo per la propria vita.

Il 4 agosto 2007 ha così ottenuto una croce d’onore da parte del Governo austriaco nelle mani di Don Corso Guicciardini, suo successore, non prima di aver ricevuto, dal Governo italiano, una medaglia d’argento al valor militare.

La regista Francesca Elia esalta le virtù caritatevoli di questo santo sacerdote e ne tesse elogi, dando vita alla forza delle immagini coniugandole con la densità delle emozioni che scaturiscono dall’animo umano.

Questo importante personaggio della Chiesa aveva già inciso, nel suo nome, il suo programma di vita fondando l’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, accontentando così gli ultimi desideri dei suoi soldatini che gli cadevano fra le braccia. Essi si raccomandavano a lui perché si occupasse dei loro figli.

L’Opera ebbe inizio nel 1923 nella sua parrocchia di Santo Stefano in Pane, zona Rifredi a Firenze. Il suo motto è: “Credidimus caritati” (“Abbiamo creduto nella carità”).

Don Facibeni, durante il suo fecondo apostolato fondò diversi istituti in Toscana per accogliere migliaia di ragazzi orfani o in condizioni derivanti da famiglie difficili o disperate. Oggi l’Opera svolge la sua attività assistenziale anche in Brasile ed in Albania.

Pure durante la seconda guerra mondiale la “Madonnina del Grappa” accolse diversi ragazzi ebrei su consiglio di Papa Pio XII e del Card. Elia Dalla Costa. Tra questi Louis Goldman, famoso fotografo americano il quale, nel suo libro “Amici per la vita” (ristampato nel 1999) scrive: «…Questa storia è un tributo verso un gruppo di sacerdoti cattolici italiani che, dal 1943 al 1945, rischiarono la loro vita per salvare me ed altri ebrei dai nazisti …». Per questo anche il nome di Don Giulio Facibeni è scritto nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.

La giornata si svolgerà col patrocinio del Comune di Galeata in collaborazione con il Gruppo Alpini Alto Bidente e dell’Ass. A.M.A. Grappa – Ass. Musei all’aperto nell’ambito del centenario della Grande Guerra con il seguente programma:

ore 10.00 – Deposizione corona al monumento dedicato a Don Giulio Facibeni presso il giardino antistante la Caserma dei Carabinieri;

ore 10.30 – Al Teatro Comunale “Carlo Zampighi” proiezione del film “Una pausa dell’anima – La storia di Don Giulio Facibeni”.

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ore 16,00 – Al Teatro Comunale “Carlo Zampighi”, incontro sul tema “Alpino e mulo, una storia in…finita”, a cura del Col. art. mont. Gianni Bellò; a seguire proiezione del film “Una pausa dell’anima – La storia di Don Giulio Facibeni”.

L’ingresso è libero. Nel foyer del teatro sarà possibile visitare reperti della Grande Guerra rinvenuti sul Monte Grappa.

Durante la manifestazione sarà presente l’on. Dino Secco, membro della Commissione del Ministero della Difesa ed ex-vicepresidente della Provincia di Vicenza. Tutto questo è un invito da parte dell’Associazione “Amici di Don Carlo Zaccaro” a presenziare e rendere così omaggio alla memoria di Don Giulio, di cui è in corso la causa di beatificazione.

“Il Padre” come da sempre viene chiamato dai suoi ragazzi e dai fiorentini era nato a Galeata il 29 luglio 1884 in una famiglia umile e religiosissima. Aveva frequentato il ginnasio-liceo del Seminario di Faenza tra il 1899 ed il 1904 sotto la direzione di Mons. Francesco Lanzoni, come guida spirituale Mons. Paolo Taroni e come compagno di camerata, di studi e di passeggio il mai dimenticato e santo sacerdote Don Annunzio Tagliaferri, futuro direttore spirituale del Seminario di Modigliana. Ordinato sacerdote il 21 dicembre 1907, nel 1912 viene nominato dall’Arcivescovo di Firenze, Mons. Mistrangelo, vicario della Pieve di Santo Stefano in Pane. Richiamato alle armi nel luglio 1916 nella Sanità è Cappellano prima sul Fronte dell’Isonzo, poi sul Grappa. Torna a Rifredi nel 1919.

Muore a Firenze il 2 giugno 1958, da diversi anni consumato nel corpo dal morbo di Parkinson, I suoi funerali destano ancor oggi una forte emozione sui giovani di allora che portarono sulle spalle il suo feretro, anche perché accompagnato da una immensa ed indescrivibile partecipazione di fedeli. Tutta la città si fermò.

Francesco Fabbri

Da Il Piccolo Faenza: settimanale della Diocesi di Faenza – Modigliana

Il nostro saluto a Romano Pampaloni

Ieri sera 18 dicembre  alle 22,50 è morto Romano Pampaloni.

eventi

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Lo ricordiamo come maestro di ceramica a Villa Guicciardini con i ragazzi di don Carlo Zaccaro, con i detenuti e con le tante persone che hanno avuto la grazia di conoscere la sua professionalità e la sua umanità.

Le nostre condoglianze alla famiglia e la nostra preghiera.

Di seguito un articolo su La Nazione di Maurizio Naldini che ne traccia un profilo.

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Ettore Bernabei

Ieri 13 agosto è morto all’Argentario, all’età di 95 anni, Ettore Bernabei.

bernabei

Ricordiamo la sua amicizia, la sua generosità e i tanti incontri con lui a Villa Guicciardini con gli universitari di don Carlo e con tanti amici fiorentini.

L’associazione Amici di don Carlo Zaccaro grata per la testimonianza professionale e cristiana del socio fondatore Ettore Bernabei lo ricorda nella preghiera.

 

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2016/08/14/e-morto-ettore-bernabei-storico-direttore-rai_04bb4c03-e86f-445b-8fd4-b81719d9f1e8.html