30 Giugno – FESTA DELLA MISERICORDIA DI FORLI’ E SAN BENEDETTO IN ALPE

CONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI FORLI’ E SAN BENEDETTO IN ALPE ODV

Don Carlo Zaccaro – Egidia Palli

Alle Autorità, a tutti i soci, amici, sostenitori, alle Misericordie consorelle.

Sono lieto di invitare le autorità, i soci, gli amici, i sostenitori e le Misericordie consorelle

alla

FESTA DELLA MISERICORDIA DI FORLI’ E SAN BENEDETTO IN ALPE

all’ ABBAZIA di SAN BENEDETTO IN ALPE Via Poggio 1

DOMENICA 30 GIUGNO 2019

Ore 9,30 Accoglienza

Ore 10,00 Visita guidata all’antica abbazia del IX secolo, che ha visto tra i personaggi che vi hanno trovato rifugio : Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio e Dino Campana e che ha onorato come protettori San Benedetto abate, San Romualdo e i protomartiri San Primo e San Feliciano, le cui reliquie “sine capitibus” riposano nella cripta .

Ore 11,00 Santa Messa solenne presieduta dal nostro Vescovo Mons. Livio Corazza

Ore 12,00 Benedizione degli automezzi delle Misericordie presenti. Saluti delle autorità, del Consigliere nazionale Israel Devito e delle Misericordie.

Ore 13,00 Pranzo ai giardini di Molino riservato ai soci e agli invitati, organizzato in collaborazione con la Pro loco

Festa insieme animata dal confratello Giuseppe Bertaccini

La festa della Misericordia è un appuntamento annuale importante per tutti i soci, per le Misericordie consorelle e per quanti condividono con noi l’impegno di solidarietà e di aiuto concreto a chi ha bisogno. È anche una gradita opportunità di incontro, di preghiera e occasione propizia per rimotivare i rapporti di fraterna amicizia. Quest’anno, poi, in sintonia con il tema dell’Anno pastorale 2019 “ Chiamati alla Fraternità “, noi confratelli delle Misericordie siamo particolarmente impegnati, nella responsabilità del nome che portiamo, a riscoprire le nostre antiche origini fondate proprio sulla solidarietà, sulla condivisione, sulla sinodalità che, nel corso dei secoli, si sono espresse nelle OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE E SPIRITUALE.

Per il pranzo è indispensabile, per favorire una migliore organizzazione, dare la propria adesione entro Martedì 25 Giugno p.v. ai seguenti numeri:

0543 818252 da lunedì a venerdì ore 9,00-12,00 – Segreteria Misericordia

338 3469861 Servizi sociali o tramite e-mail: info@misericordiaforli.it

È gradita la presenza dei labari. I soci attivi sono invitati a partecipare in divisa.

Nella speranza di incontrarci numerosi, saluto con il motto delle Misericordie:

CHE DIO VE NE RENDA MERITO IL GOVERNATORE : Alberto Manni

Forlì, 4 /Giugno/2019

Codice fiscale : 92007220400
Sede legale ed operativa in Portico e San Benedetto ,località San Benedetto in Alpe
Via Molino 21 -47010 (FC) miserisanbenedetto@libero.it
Sede amministrativa ed operativa "Don Carlo Zaccaro " in Forlì, Via Cechia 101-47121 (FC)
presso Opera don Pippo Onlus 0543- 818252 info@misericordiaforli.it

Lettera del Vescovo di Forlì

 

Perché la chiamata alla fraternità?

Onorate tutti, Amate la fraternità, temete Dio” 1 Pt 2, 17

Non è solo una questione di parole! Pietro, sul quale Gesù ha edificato la sua chiesa, non definisce la chiesa stessa con questo termine, ma ricorre a “fraternità”: “Onorate tutti, amate la fraternità, temete Dio” (1Pt 2,17). Egli invita ad amare la chiesa-comunità-fraternità, quella fraternità che conosce nel mondo le stesse persecuzioni che anche i destinatari della lettera soffrono (cf. 1Pt 5,9).


Fraternità non è dunque un’immagine, ma la realtà della chiesa generata da Cristo, il quale “
non si è vergognato di chiamarci fratelli, dicendo: ‘Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi’” (cf. Eb 2,11-12).

Viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni e cambiamenti. La vita cristiana si ritrova in una condizione di minorità sociale. La tentazione più forte per la Chiesa sarebbe in questo momento di rinchiudersi guardando a sé stessa. Si tratta di uno stato d’animo comprensibile. Ma a cui non bisogna cedere. L’altro rischio è di pensare alla fede cristiana difendendo le tradizioni, ma svuotando il contenuto profondo della proposta evangelica. Esibire i segni esteriori, pur importanti e culturalmente significativi (crocifisso, presepio, ecc…) trascurando la carità fraterna. San Paolo, direbbe: “Se parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli angeli, ma non ho amore, sono un metallo che rimbomba, uno strumento che suona a vuoto” (1 Cor. 13, 1). Non servono a nulla. È come vivere in una famiglia, ma senza amarsi.

La fraternità cristiana, è il cuore del vangelo. Mi pare significativo che esistano da secoli delle confraternite come la vostra. Voi ci ricordate che la comunità cristiana tutta è una grande confraternita! Se la comunità cristiana non è una fraternità, non è neanche cristiana.

La chiamata alla fraternità, è la chiamata costante del Signore, per rendere credibile il vangelo!

Non abbiamo tante possibilità. Dobbiamo puntare all’essenziale: rendere credibile il vangelo! Far diventare il vangelo un racconto attuale! L’augurio è che cresca il numero dei testimoni della fraternità. Ma soprattutto che cresca in tutti, la consapevolezza e la concretezza della comune chiamata alla fraternità.

+Livio Corazza

vescovo

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